The following two tabs change content below.

Nasco in provincia di Ferrara a metà degli anni ottanta
Conseguita la maturità scientifica nel Liceo del paese, mi laureo in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Ferrara e mi specializzo in Servizio Sociale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Attualmente lavoro nel supporto ai cittadini extracomunitari e nel sostegno scolastico. Durante la tarda adolescenza, a seguito di un periodo di intensa sofferenza interiore, qualcosa in me cambia, il mio intero senso di identità viene meno per lasciare posto a qualcos'altro. Da qui inizia un altro viaggio. Incomincio ad appassionarmi di filosofia orientale, yoga, alimentazione ed igienismo naturale, spiritualità, life coaching e wellness.

Latest posts by Francesco Pirani (see all)
- Nuovo Libro – PRE-ORDER! LE LACRIME DIVENTANO NUVOLE - Febbraio 22, 2020
- Rendite Passive - Febbraio 16, 2020
- Le Droghe Della Mente - Maggio 9, 2018
- Il Cibo della Mente - Aprile 11, 2018
- Sono Tornato a Prendere Acqua al Pozzo e Legna nel Bosco!! - Aprile 2, 2018
Sono parzialmente d’accordo. Non si capisce però come mai gli abitanti di Okinawa sono le persone più longeve al mondo. Mangiano il doppio del pesce (in media) rispetto ai giapponesi che già ne mangiano moltissimo. Gli okinawesi che vivono in altre parti del mondo, di cui hanno assunto le abitudini alimentari, non vivono a lungo come chi è restato in patria; quindi i geni c’entrano poco.
Concordo! come ho scritto il cibo è un fattore fondamentale ma ce ne sono parecchi altri che influiscono sulla nostra salute, sia ambientali che psicologici. Io posso anche alimentarmi in un certo modo ma se poi sosto in pensieri negativi, ritmi frenetici e emozioni nocive, non c’è cibo sano che tenga, oppure se sono immerso in un habitat saturo di veleni e metalli pesanti 🙂 io credo che per quanto possiamo dobbiamo cercare di rispettare la nostra anatomia, di fare esercizio fisico e di coltivare pensieri ed emozioni positive, per gli altri fattori purtroppo non ci possiamo fare nulla, se non cercare di vivere consapevolmente
Ma come ? Non eravamo fruttivori?
La moda è moda e non si discute!
Chi lo fa per moda, così come ha iniziato, ben presto finirà, ma il riconoscere te stesso, la stessa vita che ti anima, negli occhi di un anima-le, è uno stato di coscienza che non può essere più smarrito. Ciao 🙂
Magari potrebbe essere anche un bel modo di alimentazione (nel libro che tra l’altro èscritto anche con una impaginazione che cambia) quella melariana fino addirittura al respiralismo ocomecavolosidice (tra l’altro mi chiedo, gli studi sono stati fatti? se si, da chi? c’è qualcuno che è anni che segue una dieta del genere avendo una vita equilibrata magari facendo sport agonistico che ci possa dire che non è morto ma è sempre vivo per dimostrarlo?), ma sinceramente, non è tanto il discorso l’industria farmaceutica, la nostra società, la medicina ci distruggono (chepoi anche che la medicina stia solo sotto l’industria farmaceutica è un pò da ragionarci), ma diciamo la verità, sareste disposti a nutrirvi per tutta la vita con solo mele???
Ma cavolo, un pò di buon senso ragazzi!
Per stare bene e in salute non importa eliminare tutto dalla nostra dieta!!! :S
C’è chi lo sta facendo Camilla. Bisogna tenere conto che non viviamo nel nostro habitat antropico e per giunta la nostra è una società degenerata, quindi anche secondo me arrivare al melarismo qui e di questi tempi sarebbe impresa ardua (come ripeto c’è chi comunque lo sta sperimentando su di se). Discorso diverso è invece per il fruttarismo sostenibile che è fattibilissimo anche ora, io l’ho sperimentato e lo sperimenterò ancora. Purtroppo i condizionamenti alimentari della società drogata non permettono di farlo continuare costantemente (per lo meno per me, ma anche qui c’è chi lo sta facendo) perchè appena esci ti imbatti in una selva di mangime-droga da cui siamo dipendenti dalla nascita. Sarebbe come per un tossico tentare di ripulirsi in mezzo a gente che si buca e gli offre droga ad ogni angolo della strada. Comunque io il testo lo consiglio vivamente ed anche la sperimentazione per chi vorrà. Ciao 🙂
Se vuoi ti porto a casa mia e ti faccio vedere un esempio di animale onnivoro , un semplice criceto russo che si ciba di vegetali, semi, frutta, insetti vivi e carne.
P.s. Se lo faccio scegliere tra una bella insalata e un pezzo di hamburgher riesci a indovinare quale sceglie?
scommetto anche che beve cocacola e si fuma qualche sigaretta ogni tanto…ahaha 🙂 Ciao gianluca, buona giornata
No quello lo faccio soltanto io
🙂
Wow devo dire che le tue argomentazioni in risposta alla mia obiezione mi hanno proprio convinto vado subito a liberare quella povera farfalla dalle grinfie del mio criceto, oltre a buttare via questo cornetto… Ti saluto
bravo figliuolo, non è mai tardi per ricredersi dei propri misfatti, che dio sia con te. Amen 🙂
Mi diventi anche confessore ora? Ridicolo, ma ti faccio i complimenti perché non riesco a non risponderti ma ora farò uno sforzo e ti lascio ai commenti di chi ti da ragione, magari con loro sarai più sagace nelle risposte
come ho scritto ogni essere vivente è all’occasione “onnariano” ovvero si adatta a mangiare tutto, pur non essendo “onnivoro” ovvero non avendo la capacità fisiologico/anatomica/biochimica di procacciarsi e nutrirsi di qualsivoglia cibo. Ogni essere vivente nel suo ecosistema specie-specifico, in abbondanza del suo cibo specie-specifico, tende a consumare SOLO quello a sazietà. Ora capirai bene che il tuo criceto non fa testo non essendo la gabbia il suo ecosistema/habitat naturale :). Ho detto tutto, questa è la mia verità personale che tendo ad applicare alla mia alimentazione (con tutti i limiti dati dal fatto di non vivere nel mio habitat antropico naturale), se tu la vedi in maniera diversa, ben venga. ciao Gianlu, buona serata
Studi antropologici effettuato su società tribali hanno evidenziato che il procacciarsi cibo sia una dinamica che considera dinamiche di apporti calorici e di spesa calorica per catturare un animale. Pertanto il gusto centra molto poco, probabilmente ha avuto molta più importanza successivamente e non ad uno stadio primitivo umano. Pertanto se un cibo prelibato seppur disponibile in abbondanza, (es. bufali) risulti troppo difficile da cacciare (per troppo difficile si intende che il consumo di calorie risulti superiore a quello apportato consumandone le carni) l’uomo si adatta a mangiare altri animali o altri vegetali paradossalmente una carota non può competere con l’apporto calorico di un bufalo ma se consideriamo che dobbiamo solo raccoglierla e mangiarla risulta più efficente del bufalo nell’apporto calorico. Pertanto non esiste nessun cibo specifico ed oltretutto le argomentazioni ad assurdo del commento in risposta sono un metodo subdolo e scorretto di cercare di aver vinta una discussione.
http://en.wikipedia.org/wiki/Reductio_ad_absurdum
il tuo discorso mi piace—-concordo pienamente con te…la società ci vuole portare alla distruzione…..cibo spazzatura…..inquinamento ambientale….e nn parliamo di tutte le malattie……..se inizziassimo a volerci un po di bene…forse otterremo qualche risultato
Grazie mille Vera 🙂
Le argomentazioni e le conseguenti conclusioni alla base dell’articolo in questione sono frutto di congetture non sostenute da nessuna logica empirica o razionale.
Affermare che la specie umana sia esclusivamente fruttarista sembrerebbe più un atto di fede che una conclusione ad un logico processo di apprendimento multidisciplinare (studio della storia e della preistoria,archeologia,medicina,evoluzionismo, statistica, anatomia, antropologia e molte altre).
Affermare per esempio che la dentatura umana è priva di alcune caratteristiche che ci differenziano dai carnivori o da altri animali con una dieta nutrizionale differente, senza tenere conto le scoperte sull’evoluzione della specie e i conseguenti studi anatomici,archeologici e storici è alquanto limitato. Lo stesso vale per le caratteristiche fisiche cit. “sia esteriori che interne” (se vogliamo chiamarle così) a cui si riferisce l’articolo, anch’esse prive di ogni tipo evidenza storica o scientifica.
Se non fosse ancora evidente da quello già scritto è ragionevole pensare che sia più plausibile una trasformazione dell’uomo da essere più primitivo, dotato di difese naturali ( i peli sono stati persi con il tempo come la stessa pigmentazione negroide dei primi ominidi) ed un senso dell’istinto diverso sicuramente da quello di oggi.
E’ anche ragionevole non dare per carta straccia tutti gli studi statistici sul tasso di mortalità umana, tasso per il quale sia evidente dovere avere la premura di “andarci piano” soprattutto per casi specifici, ma che evidenza in modo decisamente chiaro il fatto che l’alimentazione umana odierna (i fast food non rientrano ovviamente in questo esempio) sia il risultato di un lungo processo di apprendimento da parte dell’uomo, che ne ha migliorato ed allungato la vita.
Inoltre ci sono comprovati risultati archeologici che dimostrano che l’uomo sia carnivoro da migliaia e migliaia di anni. La genialità della nostra specie che ci ha portato alle arti e alla scienza alla matematica, dunque sarebbe così sprovvisto da non accorgersi per millenni di evoluzione che la sua dieta è controproducente? Ci è stato dunque permesso dall’evoluzione, abbassare la nostra laringe per produrre suoni più articolati ed inventare le lingue moderne, ma non siamo ancora così evoluti da capire che siamo tutti fruttariani? ( congettura).
A parte quest’ultima congettura moltissime discipline e le stesse che ho citato hanno dati oggettivi e chiari che smetiscono in toto l’articolo in questione.
Sciorinare pseudo dati scientifici o renderli faziosi per giustificare un’idea è sbagliato, quest’articolo non prende in considerazione nessuna logica e nessun metodo scientifico, qualcuno potrebbe definirla semplicemente “balla”, per quanto mi riguarda lo trovo semplicemente irrazionale ed illogico.
Grazie mille per il tuo intervento…mah..chi lo sa dove sta la verità 🙂 ti invito a leggere il testo che ho linkato nel post, magari potrebbe indurti qualche dubbio in merito alle “tue” argomentazioni, o magari no…chi lo sa! Buona giornata!
Lo sto leggendo, non posso fare nessun commento su un articolo di oltre 600 pagine avendone lette più o meno il 10%. Ma posso anticiparti che spero di essere “preso in errore” ma fa riferimento per ora a moltissimi studi e moltissimi scienziati senza mai citare uno studio o un nome.
Questo se fosse confermato nell’interezza del testo renderebbe impossibile certificarne la bontà. Esistono banche dati ufficiali dove vengono raccolti tutti gli studi scientifici accolti dalla comunità scientifica, senza nessun dato non è possibile orientarsi in quanto non è possibile sapere :
1: bontà dello scienziato o ricercatore in base a studi passati e altre pubblicazioni
2: impossibilità di verificare se suddetto studio o studi sono stati accolti dalla comunità scientifica,piuttosto che criticati o peggio aditati a pseudoscienza.
Ciao Francesco! Vorrei capire dov’è che hai letto che non è scientificamente dimostrata l’esistenza di animali onnivori. Sono vegano e non avevo mai sentito questa cosa, sto cercando di documentarmi ma pare che ne esistano eccome di animali onnivori..
Ciao
Ciao Massimo! grazie mille per il tuo commento! 🙂 dunque, il suffisso -voro (frugivoro, insettivoro, erbivoro, carnivoro ecc) indica una struttura anatomica predisposta ad un particolare tipo di cibo. Ora, in natura, non esiste nessuna struttura “onnivora” ovvero atta ad un’alimentazione contemporaneamente frugivora, insettivora, granivora, carnivora. Paradossalmente se esistesse un essere vivente di questo tipo dovrebbe possedere contemporaneamente tutte le caratteristiche di ogni categoria tassonomica tipo avere dentatura bunodonta dei frugivori e contemporaneamente quella selenodonta degli erbivori e secdonta dei carnivori! Non è possibile! e questo vale per ogni altra componente anatomica esterna ed interna (a livello di apparato digestivo). Ogni essere vivente molto probabilmente è coevoluto con un certo tipo particolare di cibo, ma ciò non toglie che si possa deviare (senza morire all’istante) in certi casi la propria alimentazione mangiando di “tutto”: il fatto di farlo non è una prova sufficiente che siamo predisposti per farlo! 🙂 la nostra anatomia è totalmente e completamente fruttivora, tanto più deviamo da essa tanto più la nostra salute rischia di compromettersi (basta notare che gli ospedali sono pieni per capire che già lo stiamo facendo). comunque ti consiglio di leggere il testo che ho linkato nel post, grazie ancora un abbraccio!
Pingback: Il falso mito dell'onnivorismo umano (Reloaded) - Giant Steps
L alimentazione umana ha seguito nel passato e solo fino all avvento dell agricoltura, le circostanze ambientali. Tuttavia se è vero che un alimentazione sana riveste un ruolo importante tale è un ossimoro. Sana è un concetto relativo soprattutto perché come l autore stesso sostiene, la società e l evoluzione distorta ci ha procurato danni incommensurabili facendo perdere all uomo, le tracce del suo passato, delle sue origini, alimentazione compresa. Le tribù e le popolazioni indigene restano forse l unica testimonianza attendibile del nostro passato.
in Sardegna, dove vivo, uomini in media muoiono (quando non sia il cancro a farlo prima del tempo) anche oltre i 90 anni. Sono state persone prevalentemente onnivere ma parche nelle abitudini, nella quotidianeità, operosi (lavoravano molto in campagna e con gli animali che allevavano) e miti nell animo.
L alimentazione frugivera potrebbe appartenere ad un passato remoto ormai estinto ed irrintracciabile se nonché la scienza, per motivi di interesse ignoto, ce ne nasconda tracce e verità. Concordo l uomo sia stato frugivero ma beveva anche acque alcaline. Probabili eventi anche catastrofici climatici hanno indotto l uomo a nutrirsi di circostanze appunto. Le migrazioni ove i climi tendevano ad esser più miti, le glaciazioni, o comunque l attitudine dell uomo a migrare alla scoperta di nuovi territori a lui ignoti, hanno probabilmente determinato non solo cambiamenti alimentari ma soprattutto l occupazione di popoli nomadi in terre lontane da quelle d origine (asiatici – Alaska – America: nativi americani e prima ancora i maia forse…).
Credo tuttavia che l 80% del nostro insuccesso evolutivo non sia dovuto ad un alimentazione errata ma proprio ad uno stile di vita che non trova affinità con le nostre esigenze antropologiche primarie di origine.
buon posto. Imparo qualcosa di nuovo qualcosa di totalmente nuovo e stimolante
su siti I ogni giorno . Sarà sempre eccitanti da leggere contenuti da altri scrittori e l’uso
qualcosa da altri siti . Maramures Grazie, buona giornata!