Questo post è scritto da Giada, un’amica che ha appena pubblicato una fantastica raccolta di poesie <3
Non penso che il nostro mondo sia cambiato, ne tantomeno che stia cambiando. La percezione che si sta diffondendo è di tutt’altra impronta. Non trovo una parola adatta per descrivere questo processo che è così naturale, come se lo stessimo aspettando da sempre (e probabilmente è così), ma allo stesso tempo così destabilizzante e sorprendente. A volte sembra di non avere sensi a sufficienza per poterne godere a pieno. Quando vedere non basta e toccare non è più sufficiente, nemmeno l’odore né la musica sono in grado di riempire le voragini create dallo sgretolarsi di un sistema ormai vecchio. E con questo termine non voglio intendere qualcosa di antico né di sbagliato. Piuttosto qualcosa che si compie e si esaurisce; balza alla mente l’immagine di una coperta che da statica si comincia a muovere e grazie a nuove, indescrivibili percezioni svolge esattamente il suo ultimo compito: la scoperta.
Perché è di questo che si tratta.
Scoprirci uniti. Trovarsi. Ri-trovarsi. Completarci tramite persone: altre parti di noi. Riconoscere che quello che riusciamo ad ottenere non è quello che ci manca, ma ciò che abbiamo sempre conservato, proprio sotto la coltre.
Il nostro presente può essere tanto breve quanto infinito. Siamo noi a scorgere un attimo o assaporare l’eternità. Come sentirsi in precario equilibrio, sospesi tra due scenari opposti oppure a nostro agio, in balia della corrente.
Ho scritto questa raccolta di poesie mentre cercavo disperatamente la bellezza nel mondo, invano.
L’ho trovata, la bellezza. L’ho trovata quando ho smesso di cercarla; quando ho smesso di voler cambiare me stessa e ciò che mi circonda. Quando ho capito che la realtà non ha bisogno di alcun tipo di cambiamento, che non c’è azione, pensiero o forza in grado di trasformare il presente.
Con la comprensione e la consapevolezza, ho potuto sperimentare un senso di liberazione mai provato prima. Nessun processo mi ha mai attraversato in questo modo. Naturale nel suo fluire, giusto nei tempi.
Ho scritto di getto senza pensare in alcuni momenti, penso che si possa intuire tra le righe.
Ho scritto mentre smettevo di lottare, anche se in alcune parti si può ancora intuire una sorta di resistenza.
Ho scritto senza cercare le parole, le ho solo volute liberare.
Giada
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